I peplum, sempre a caccia di eroi forzuti, rubarono Ercole alla mitologia ed Ursus alla letteratura, poi toccò alla storia, le sottrassero Spartaco e ne fecero il capostipite del filone gladiatorio. Nel 1960, Stanley Kubrick aveva portato nelle sale cinematografiche un vero capolavoro, “Spartacus” con Kirk Douglas. La pellicola vinse premi oscar e golden globe ed ispirò gli sceneggiatori italiani a sfruttarne la popolarità dando vita ad una lunga serie di film dedicati ai lottatori romani. Ben sette anni prima di Kubrick, però, Riccardo Freda aveva firmato un suo “Spartaco”, un bianco e nero con Massimo Girotti nei panni del…
Autore: Angelo D'Ambra
Al principio degli Anni Sessanta, il grande successo riscontrato dai peplum portò i registi italiani a ridefinire uno dei personaggi del romanzo “Quo Vadis?”, parliamo di Ursus. Dopo il successo internazionale del 1958 di “Le fatiche di Ercole”, un fiume di film con muscolosi protagonisti in stole, tuniche e perizomi irruppe sugli schermi. Non erano poemi storici, né drammi in costume, non erano film religiosi né mitologici. I critici di Cahiers du cinéma li chiamarono “peplum”, gli americani dovettero importarli e non capirono mai tutto il successo che ricevettero in Europa e in casa propria. I peplum erano film di…
Quella di Ercole non è solo una figura chiave nella storia del peplum, è una delle vicende cinematografiche più interessanti che si possano raccontare. E’ incredibile l’importanza avuta da questa figura nel complesso del cinema d’azione. Il film storico, sia americano che italiano, era generalmente codificato su valori cristiani per quanto concerne i contenuti mentre gli aspetti tecnici, i set, le scenografie ed i costumi erano costosi ed improntati alla sontuosità. I peplum, invece, erano caratterizzati da scenografie povere, ma ingegnose, erano produzioni popolari legate a budget modesti, senza alcun piano valoriale, che riscuotevano successo grazie alla prestanza di attori…
Con l’etichetta di “peplum” si è soliti indicare film ambientati nell’Antichità, che sia romana, greca, egizia o persino immaginaria, film in cui i protagonisti indossano le celebri tuniche dell’Età classica. Con questa accezione il genere finirebbe col comprendere anche film mitologici, biblici e di heroic fantasy. Il cinema peplum, però, ha delle caratteristiche peculiari, riconoscibilissime, che ci portano a distinguerlo ed a separarlo dalle pellicole di genere storico. Quali sono? Come prima cosa poniamo una rivendicazione orgogliosa: il peplum è prodotto in Italia, esclusivamente. Sì, i peplum sono stati tra i più caratteristici prodotti della cinematografia nostrana, la risposta nazionale…
Comunicato stampa * DA CAPUA ALLA RICONQUISTA DELLO SPAGHETTI WESTERNIl 6, 7 e 8 Novembre a Camposecco (Roma) dopo 50 anni si torna a girare,dalla passione del capuano Gianpaolo Gentile.Da “Lo chiamavano trinità”, “Dio perdona… io no!”, “Keoma”per arrivare a “TUTTO PER UNA SPORCA STELLA…”Sul set anche il figlio di Remo Capitani che recitò in “Lo chiamavano Trinità”Una missione ben precisa: la riconquista di un territorio proprio come accadeva nel west,più precisamente quello di Camposecco (Camerata Nuova – Roma), l’altopiano più vasto edesteso tra i tanti che sono incastonati tra le cime del Parco dei Monti Simbruini.Ormai abbandonato dal mondo…
Cosa fa funzionare un film d’orrore? E’ probabile che le spiegazioni del perchè si provi piacere nel guardare un film horror abbiano raggiunto un livello così scontato da non essere più credibili, come buona parte degli horror che esse hanno preteso di far capire. Preferiamo lasciare la domanda senza risposte, ma di fondo c’è che i personaggi di un buon horror dovrebbero sentirsi intrappolati in una situazione dalla quale non c’è scampo se non affrontando la minaccia ed imprigionare a loro volta lo spettatore in una situazione che sfocia obbligatoriamente nell’immagine repulsiva attesa. Eppure, che si sostenga il loro fondamento…
Fu la prima star orientale di Hollywood, parliamo di Anna May Wong. Nacque nel 1905 nella Chinatown di Los Angeles e, sin da giovanissima, all’età di 14 anni, si dedicò al cinema, iniziando a fare la comparsa per la Metro Pictures che aveva i suoi studi prossimi alla lavanderia di Ville de Paris dove lei lavorava. La sua famiglia risiedeva in California dal 1855 vivendo di sacrifici e commercio, patendo tutti i disagi della condizione di minoranza cinese in America. L’attività di Anna, inizialmente osteggiata, rappresentò un riscatto per loro. Grazie alla sua avvenenza la ragazza divenne una delle prime…
E’ il papà del western spagnolo, un regista che ha lasciato il segno. Parliamo del madrileno Joaquín Romero Marchent, un mago della cinepresa, che nel 1955 subentrò al messicano Fernando Soler come direttore del dittico “El Coyote” e “La Justicia del Coyote”, creato dal romanziere José Mallorquí, e, da allora, brillò nello spaghetti western. Quando si parla di spaghetti western, e di western spagnoli in particolare, non si può dimenticare Joaquín Romero Marchent, sceneggiatore per suo fratello Rafael di “Garringo” del 1969, con Anthony Steffen e Peter Lee Lawrence, e di “Lo irritarono… e Sartana fece piazza pulita” del 1970,…
Nel 1955 Juan Antonio Bardem diresse il dramma “Muerte de un ciclista” ovvero “Gli egoisti”, con una inarrivabile Lucia Bosè affiancata da Alberto Closas. Fu Bardem stesso ad occuparsi della sceneggiatura col supporto di Luis Fernando Igoa. A Cannes il film vinse il Premio Internazionale della Critica, in patria fu biasimato, osteggiato, combattuto da un censura che non tardò ad individuare nella storia portata su pellicola non solo la messa alla berlina della borghesia spagnola coi suoi vezzi e la sua decadenza, ma anche della morale del regime franchista. I protagonisti sono “egoisti”, non percepiscono altro al di fuori dell’immagine,…
Franco morì nel 1975, tre anni dopo fu votata l’abolizione della pena di morte in Spagna. Era anche l’esito dello scalpore che da quindici anni suscitava una pellicola divenuta subito un classico del cinema nazionale: “El verdugo” ovvero “La ballata del boia” . Nel 1963 Nino Manfredi prese parte a questo film del regista Luis García Berlanga e degli sceneggiatori Rafael Azzona e Ennio Flaiano, “El verdugo” ovvero “La ballata del boia”. Interpretò José Luis, il genero di un boia, che per necessità economiche e vantaggi burocratici è costretto controvoglia a succedere al suocero. Tuttavia José, pur disgustato da quella…