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    Home»Recensioni»Frozen 2 – Il Segreto Di Arendell
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    Frozen 2 – Il Segreto Di Arendell

    By giubors20 Novembre 2019Updated:22 Novembre 20192 Mins Read
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    Una volta nei cartoon come nelle favole da cui erano tratte si viveva per sempre felici e contenti. Ora non più La relativa facilità di creare nuovi cartoon e la “dura legge del sequel hanno fatto sì che la Disney riprendesse le fila anche di classici come Cenerentola o Bambi per raccontare nuove avventure dei loro protagonisti.

    Spesso si è trattato, vedi il sequel de la Bella e la Bestia, (in realtà un midquel) di prodotti di poche pretese e destinate all’home video, altre di veri d proprie sequel cinematografici, realizzati con tutto l’impegno e la sontuosità del caso.

    E questo è ciò che è accaduto con la nuova avventura ambientata nel regno di Arendelle diretta nuovamente da Chris Buck e Jennifer Lee, quest’ultima anche sceneggiatrice assieme a Allison Schroeder (Ritorno al Bosco dei 100 Acri), per gli effetti speciali di Steve Goldberg di e le musiche di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez.

    La Regina Elsa (Serena Autieri) governa sul proprio popolo ormai da tre anni aiutata dalla sorella Anna (Serena Rossi) e dagli amici Kristoff (Paolo De Sanctis) e Olaf (Enrico Brignano). Ma un misterioso richiamo spinge la giovane regina verso la lontana foresta incantata dove si cela un segreto che potrebbe decidere il destino del suo pacifico reame.

    Film d’animazione inconsueto, nel quale manca un villain in senso classico, ma pieno di inventiva nelle scene divertenti soprattutto grazie al buffo personaggio di Olaf (vero “mattatore” della pellicola) e straordinaria facilità nel trasmettere, agli adulti quanto ai più giovani, verità importanti come il saper affrontare i cambiamenti, personali e del mondo attorno a sé, tenendosi stretto ciò che conta veramente come le persone che ci amano e ad assumersi le proprie responsabilità, concetti questi espressi anche grazie alla notevole colonna sonora attraverso brani come, tra gli altri, Da grande e Perso quaggiù.

    Un sequel, dunque, molto più adulto del primo capitolo, che si trastulla perfino a giocare con conclamate bufale scientifiche come la memoria dell’acqua e che certamente segna un nuovo passo in avanti della Disney nell’insegnare divertendo.

    Andrea Persi 

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