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    Home»Film»Manuel Zarzo, un volto del cinema italiano degli Anni Sessanta
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    Manuel Zarzo, un volto del cinema italiano degli Anni Sessanta

    By Angelo D'Ambra21 Marzo 20223 Mins Read
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    E’ giusto che tanti eccellenti attori non finiscano nel dimenticatoio e tra questi sicuramente merita Manuel Zarzo.

    La sua carriera fu costellata di ruoli minori che però gli diedero grande lustro e gli permisero di mostrare le sue qualità interpretative lambendo tutti i generi, dalla commedia – come “L’emigrante” di Pasquale Festa Campanile, con Celentano e Claudia Mori, o “Dramma della gelosia” di Ettore Scola, con Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini, – al cinema d’avventura – come “L’arciere di fuoco” di Giorgio Ferroni, con Giuliano Gemma, Mario Adorf e Silvia Dionisio – sino al giallo di “I due volti della paura” dell’argentino Tulio Demicheli e al cinema storico di “La spada normanna” di Roberto Mauri.

    Fin da giovanissimo Manuel, spesso indicato come Manolo, lavorò insieme alla sorella Pepita in varie compagnie teatrali itineranti. Fece parte dei Los Chavales de España, compagnia con la quale intraprese diversi fortunati tour. Nel 1951, il regista Antonio del Amo lo fece debuttare davanti alla macchina da presa nel film “Día tras día”, ma non riscontrò immediati consensi, così tornò a dedicarsi al teatro con occasionali particine in pellicole sino agli Anni Sessanta, quando trovò la sua strada nel cinema di genere italiano.

    Molti furono i western a cui prese parte. Nel 1964 fu Nelson Masters in “Il piombo e la carne” di Marino Girolami. L’anno dopo partecipò a “Lo sceriffo che non spara”, western italo-spagnolo di Jose Luis Monter e Renato Polselli. Del 1966 è “7 pistole per i MacGregor” di Franco Giraldi, pellicola in cui interpretò David MacGregor, al fianco di Robert Woods, Nazzareno Zamperla, Alberto Dell’Acqua e Fernando Sancho. Nel 1968 interpretò Heraclio in “Un treno per Durango” di Mario Caiano, con Anthony Steffen. Nel 1969 prese parte a “Il prezzo del potere” di Tonino Valerii con Giuliano Gemma, Maria Cuadra e Fernando Rey. Del 1974, infine, è “La pazienza ha un limite… noi no!”, un western comico di Franco Ciferri.

    Lo ricordiamo pure in “Cipolla Colt” con Franco Nero, in “Le pistolere” di Christian-Jaque, con protagoniste Brigitte Bardot e Claudia Cardinale, e in “The Bounty Killer” di Eugenio Martin, con Tomas Milian.

    Anche nelle serie tv spagnole ebbe un buon successo, non meno rilevanti i suoi ruoli nel cinema patrio, degna di nota l’interpretazione del caporale Perrin in “317º battaglione d’assalto” del francese Pierre Schoendoerffer. In una delle sue ultime partecipazioni interpretò un scienziato pazzo per Umberto Lenzi, nell’horror “Incubo sulla città contaminata”.

     
     

     

     

     

    Angelo D’Ambra

    “La pazienza ha un limite… noi no! 7 pistole per i MacGregor Il prezzo del potere Manuel Zarzo Un treno per Durango
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    Angelo D'Ambra

    Angelo D'Ambra, saggista, laureato in Scienze Politiche, anima il portale di divulgazione storica historiaregni.it, scrive di storia nordamericana per farwest.it e si occupa di critica cinematografica e musicale per planetcountry.it e passionecinema.it.

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