Sulla Mia Pelle era un film facile da sbagliare in quanto il fatto di cronaca nera in cui è morto Stefano Cucchi è ancora ben lontano da una risoluzione. L’opera seconda di Alessio Cremonini, film d’apertura della sezione Orizzonti alla 75ma Mostra del Cinema di Venezia, invece riesce a centrare il bersaglio la dove molti altri avrebbero fallito. Evitando di fare un film d’inchiesta, il film prosegue raccontando da un punto di vista puramente psicologico il processo di distruzione e autodistruzione che Stefano Cucchi ha provato durante la sua ultima settimana. Ed è per questo che il film funziona sotto questo aspetto, soprattutto perché è portato in scena da un Alessandro Borghi che si è calato perfettamente nella parte imitandone non solo le movenze ma anche la voce. Ascoltando gli audio presenti duranti i titoli di coda risulta praticamente nulla la differenza tra la tonalità di Stefano Cucchi e quella dell’interpretazione di Borghi. Un lavoro magistrale dove l’attore è diminuito di ben 12 Kg. Tanto potente è il personaggio principale tanto poco interessanti sono i personaggi secondari, compresi quelli degli aguzzini e dei genitori i quali risultano essere davvero macchiette anche se funzionali allo sviluppo della trama. Quest’ultima è raccontata in maniera molto classica, in maniera molto televisiva seguendo giorno per giorno le vicende narrate. La forza del film inoltre non sta nel fatto di mostrare allo spettatore ciò che attende ma ricorre a stratagemmi molto più raffinati in grado di amplificare paradossalmente la sensazione di disagio.
In definitiva ci troviamo davanti ad un film pienamente riuscito che dipinge Stefano Cucchi attraverso le sue debolezze e difetti piuttosto che scegliere di mitizzarlo per meriti che non ha. Queste caratteristiche vengono notevolmente amplificate anche grazie ad un Alessandro Borghi in stato di grazia. Il film è in uscita il 12 Settembre su Netflix e in alcune sale selezionate, perciò non avete scuse per perdervelo.